1. Introduzione
Negli ultimi anni, le tecnologie immersive come la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) hanno suscitato un interesse sempre maggiore. Queste tecnologie hanno profondamente cambiato il modo in cui interagiamo con il mondo digitale e reale. Inoltre, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione di AR e VR, migliorando l’esperienza utente e consentendo nuove applicazioni. In questo articolo esploreremo i rapporti tra queste nuove tecnologie!
2. Realtà aumentata (AR)
La realtà aumentata è una tecnologia che, sovrapponendo elementi digitali (immagini o video) al mondo reale, permette di arricchire la percezione sensoriale umana, offrendo informazioni non percepibili solamente con i cinque sensi. Normalmente, queste informazioni vengono trasmesse tramite dispositivi come smartphone, tablet e webcam su PC.
La realtà aumentata è una tecnologia che, sovrapponendo elementi digitali (immagini o video) al mondo reale, permette di arricchire la percezione sensoriale umana, offrendo informazioni non percepibili solamente con i cinque sensi. Normalmente, queste informazioni vengono trasmesse tramite dispositivi come smartphone, tablet e webcam su PC.
La realtà aumentata si indica con AR, acronimo di Augmented Reality. Questa tecnologia nasce nel 1968, grazie a Ivan Sutherland, un ricercatore americano, a cui dobbiamo l’invenzione delle interfacce più utilizzate sul web oggi. Tra le sue invenzioni, troviamo anche un prototipo di occhiali per la realtà mediata, l’Head-mounted Display, o HMD, da cui derivano la realtà aumentata e la realtà virutale.
Le prime applicazioni della realtà aumentata riguardano due campi differenti. Il primo ambito è quello industriale, in cui l’AR cominciò ad essere usata negli anni ’90 per aiutare gli operai ad assemblare i cavi all’interno degli aerei; il secondo ambito è quello ludico, in cui, nel 2002, nasce il primo gioco in realtà aumentata. Negli anni successivi, la nuova tecnologia comincia ad essere usata in altri campi come quello medico: è nel 2005 che nasce l’occhio bionico e, poco dopo, viene sviluppato il progetto per una protesi alla retina che, tramite l’AR, per permettere a chi ne ha bisogno di vivere una vita indipendente. Successivamente, l’AR viene utilizzata nel campo della moda per provare virtualmente i capi degli e-commerce, per un’esperienza simile a quella in negozio. Altri esempi di applicazioni li ritroviamo nel settore automobilistico (sensori e videocamere per il parcheggio), nell’architettura (animazioni 3D per capire l’impatto dell’edificio), nel campo dell’intrattenimento (pubblicità) e per le traduzioni (inquadrando il testo, compare immediatamente una traduzione).
In generale, esistono 3 tipi di realtà aumentata:
- Su dispositivo mobile (tablet o smartphone): avendo disponibilità di un GPS e una connessione a Internet, basta inquadrare l’ambiente con la fotocamera del dispositivo e all’immagine reale vengono sovrapposti elementi in realtà aumentata
- Su computer: basata su disegni stilizzati in bianco e nero rilevati dalla webcam che interagiscono con contenuti multimediali
- Senza marcatori: permette di muoversi liberamente e visualizzare il mondo virtuale continuativamente, dopo un solo primo inquadramento
3. Realtà virtuale (VR)
La realtà virtuale è una tecnologia che permette all’utente di immergersi in un ambiente completamente digitale con cui può interagire liberamente. Questa tecnologia si avvale di visori, caschi, occhiali smart (o smart glasses), auricolari, guanti virtuali e addirittura delle cybertute. Il termine deriva dall’inglese Virtual Reality e il suo acronimo è VR.
Il padre della realtà virtuale è il regista americano Morton Heilig che nel 1957 lanciò un prototipo di nome “Sensorama”: un dispositivo meccanico che proiettava film sperimentali altamente immersivi grazie ad esperienze tattili e un sistema di profumi che rendevano il tutto molto realistico. Ma la vera svolta si ebbe con l’invenzione dell’Aspen Movie Map, una mappa virtuale della città di Aspen in cui si poteva camminare in modalità estiva e invernale.
Tra le numerose applicazioni della realtà virtuale troviamo ovviamente i videogiochi, ma l’ambito ludico è solo uno dei tanti campi in cui essa viene applicata. Un altro esempio lo ritroviamo nella medicina: la realtà virtuale può essere usata per formare i medici a rispondere a situazioni di emergenza impossibili da riprodurre altrimenti, oppure per ridurre alcuni sintomi dello stress post-traumatico. Un altro settore è quello museale e didattico: in essi la realtà virtuale permette di creare esperienze immersive, riproduzioni di siti e molto altro.
I pilastri della realtà virtuale sono il campo visivo e la visione stereoscopica. Per visione stereoscopica (o binoculare) si intende il fatto che ciò che vediamo è il risultato della somma, effettuata dal cervello, delle due diverse immagini che i nostri occhi rilevano, per ottenere un senso di tridimensionalità. Il campo visivo della visione stereoscopica è di circa 200°; i visori virtuali modificano questa gradazione per offrire esperienze differenti. Un visore virtuale è un casco o un paio di occhiali dotati di schermi posti a poca distanza dagli occhi, che annullano completamente il mondo che circonda chi li indossa. I visori più avanzati sono dotati di piccoli sensori che consentono di riprodurre i gesti compiuti nel mondo reale anche in quello virtuale. Questa tecnologia è chiamata head tracking e può essere basata sull’orientamento, cioè rileva le rotazioni del capo, oppure sulla posizione, che in base alle oscillazioni della testa capta anche i movimenti del bacino e talvolta delle braccia.
4. Differenze e il ruolo dell'IA
Negli ultimi anni, c’è stata una crescente convergenza tra realtà aumentata e realtà virtuale. Una domada che sorge spontanea a questo punto è: ma quali sono le differenze tra AR e VR? Non è semplice dare una risposta netta a questa domanda: infatti, entrambe rientrano nel campo della realtà mediata, cioè una tecnologia che prevede una forma di intervento esterno sul mondo fisico circostante. Nonostante siano molto simili, è comunque possibile individuare delle differenze strutturali tra realtà virtuale e realtà aumentata. La più importante riguarda il ruolo dell’informazione aggiunta. Nella realtà virtuale tale dato sovrasta in modo preponderante le percezioni umane: si è immersi in un mondo completamente artificiale che però è grado di appagare dettagliatamente i nostri sensi. Invece, nella realtà aumentata si rimane immersi in un mondo fisico e reale che, nonstante vengano aggiunti elemeti digitali, rimane per noi preponderante a livello sensoriale.
L’Intelligenza Artificiale può aiutare anche in questo campo, poichè se viene combinata con AR e VR può dare vita a tecnologie che offrono esperienze più avanzate e realistiche. L’IA gioca un ruolo cruciale nella realtà aumentata, soprattutto per quanto riguarda la rilevazione di oggetti e l’elaborazione delle informazioni ambientali. Gli algoritmi di apprendimento automatico consentono ai dispositivi AR di riconoscere e interagire con gli oggetti reali in modo intelligente, offrendo esperienze più fluide e realistiche. Il contributo dell’IA nella realtà virtuale è di diverso tipo ed è volto a una personalizzazione e un maggiore coinvolgimento dell’utente. L’integrazione prevede la generazione di contenuti, il monitoraggio degli utenti e l’adattamento dell’esperienza in tempo reale.
5. Il futuro di queste tecnologie
Il futuro sembra promettente. Con l’incremento dell’IA, ci si può aspettare una maggiore personalizzazione delle esperienze in AR e VR. La previsione attuale mette in luce il fatto che la realtà aumentata e la realtà virtuale si espanderanno rapidamente nel prossimo futuro, raggiungendo un tasso di sviluppo del 60%.
Il futuro sembra promettente. Con l’incremento dell’IA, ci si può aspettare una maggiore personalizzazione delle esperienze in AR e VR. La previsione attuale mette in luce il fatto che la realtà aumentata e la realtà virtuale si espanderanno rapidamente nel prossimo futuro, raggiungendo un tasso di sviluppo del 60%.
A spingere su questo incremento saranno i nuovi smartphone e le nuove piattaforme sviluppate da Apple, Google e Facebook. Fino ad adesso, tra realtà virtuale e realtà aumentata la supremazia sembra avrla la prima, ma nei prossimi anni la realtà aumentata potrebbe sorpassare la virtuale, a causa della crescente domanda nei settori del turismo, del retail e della sanità. La realtà virtuale, attualmente, viene utilizzata principalmente per applicazioni ludiche, ma sia la realtà aumentata che virtuale possono essere estremamente utili al fine di migliorare l’esperienza nel mondo del turismo, delle smart city e del training.
Attualmente l’82% delle aziende che sfrutta i vantaggi di AR e VR si dice soddisfatta dei benefici ottenuti. In generale, la realtà aumentata è considerata maggiormente utilizzabile in azienda, proprio per sua facilità di applicazione. Ciononostante, anche la realtà virtuale può essere in grado d’incidere in positivo sul business aziendale. Sicuramente, per sfruttare al massimo le opportunità offerte da entrambe le tecnologie bisognerebbe creare team dedicati alla loro gestione.
6. Conclusioni
La realtà aumentata, la realtà virtuale e l’Intelligenza Artificiale stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con il mondo digitale e reale. Queste tecnologie offrono opportunità straordinarie in settori diversi e la loro convergenza promette esperienze sempre più immersive e coinvolgenti. È chiaro che AR, VR e IA continueranno a plasmare il futuro delle interazioni umane con la tecnologia.