Anthropic ha finalmente portato la sua intelligenza artificiale Claude sul mercato europeo, offrendo agli utenti una nuova alternativa a ChatGPT. Durante la recente presentazione tenuta da Lewenstein, capo del product design di Anthropic, Claude è stata introdotta come una soluzione progettata per essere versatile, affidabile e in grado di competere con i modelli AI esistenti. In questa nuova fase di disponibilità, è interessante esplorare come Claude si comporti rispetto a ChatGPT, soprattutto in attività pratiche.
Per esempio, Claude è molto efficiente per riconoscere e catalogare oggetti comuni, come cavi o attrezzi domestici, che potreste trovare in casa. Tuttavia, come per molte altre intelligenze artificiali, la sua accuratezza diminuisce con richieste più complesse o specifiche, come il riconoscimento di farmaci o altri oggetti che richiedono un alto livello di precisione.
In questo articolo, esploreremo come avvicinarsi all’utilizzo di Claude e per imparare a sfruttare meglio le potenzialità ci appoggeremo ad alcuni consigli pratici riportando direttamente le parole di Lewenstein.
Non risparmiate sulle parole
Decenni di ricerche su Google ci hanno insegnato a fare domande schiette e concise quando vogliamo sapere qualcosa. Per ottenere il massimo da chatbot come Claude, invece, è importante ribaltare questo approccio. “Non è Google Search – spiega Lewenstein –: non stai inserendo tre parole chiave, stai davvero conversando”. Il capo del product design di Antrhopic incoraggia gli utenti a evitare uno stile di comunicazione troppo pratico e a essere un po’ più prolissi nei loro prompt. Invece di un prompt breve, quindi, provate a sottoporre all’AI richieste di qualche frase o addirittura di un paio di paragrafi.
Condividete le foto
L’analisi delle immagini AI di Claude è stata distribuita a marzo e quindi rappresenta ancora una funzionalità relativamente nuova. Detto questo, può rivelarsi un modo efficace per fare rapidamente domande al chatbot. Lewenstein raccomanda di utilizzare le immagini come punto di partenza per le conversazioni. Anche se la funzione potrebbe non essere sempre precisa, è utile e divertente se tenete a mente le limitazioni e la usate nel contesto giusto.
Siate diretti
Non riuscite ancora a ottenere da Claude le risposte che cercate? “Parlare a Claude come se fosse una persona porta un po’ fuori strada“, dice Lewenstein. Provate a dare all’AI più informazioni possibili su come vorreste che fossero formattate le risposte – specificando per esempio se volete elenchi puntati o paragrafi brevi – e indicazioni chiare sul tono da usare (volete risposte entusiaste o qualcosa che suoni più tecnico?). Considerate se non sia il caso di esplicitare a Claude qual è il pubblico a cui si deve rivolgere e quale può essere il livello di conoscenza dell’argomento dei destinatari.
Provate e riprovate
Se Claude non fornisce subito un risultato perfetto, ricordate che la prima richiesta è solo un punto di partenza. Prompt di follow-up e richieste di chiarimento sono essenziali per guidare l’AI verso la risposta desiderata.
Quando interagisco con un chatbot e la sua risposta non mi soddisfa, di solito tendo a iniziare una nuova conversazione. Tuttavia, Lewenstein consiglia di rimanere nella stessa finestra e di fornire al bot un feedback diretto, specificando ciò che deve migliorare, come tono o struttura. “Scrivo letteralmente: ‘No, è troppo complicato. Non capisco cosa vogliano dire queste parole. Puoi riprovare, ma semplificando ancora di più?‘” racconta.
Caricate documenti
Uno dei punti di forza di Claude è la sua abilità nell’analizzare i dati caricati dagli utenti. Questo rende il chatbot particolarmente utile in ambito professionale, dove può offrire un supporto prezioso per gestire fogli Excel e caselle di posta elettronica sovraccariche. Ma questa funzione è vantaggiosa anche al di fuori dell’ufficio: avete un PDF lunghissimo da leggere? Claude può aiutarvi a concentrarvi sugli aspetti più importanti del documento.
Pensate di parlare a un amico
È vero: qualche paragrafo fa ho scritto che dovreste inviare a Claude prompt più lunghi e descrittivi. Questo però non vuol dire che non potete provar un botta e risposta rapido con il chatbot.
Lewenstein ha raccontato di aver caricato sull’app la foto del murale dedicato a un robot che aveva visto in un bar di San Francisco, il chatbot ha descritto l’opera in modo poetico. Non è stato in grado di indicare la città in cui si trovava il locale (un compito quasi impossibile), ma lo scambio è stato simile all’esperienza di messaggiare con un suo amico. Claude lo ha addirittura ringraziato quando ha finalmente rivelato la posizione del bar. “Le mie supposizioni sono state deliziosamente ribaltate”, ha detto Claude.
Anche se dobbiamo ancora prendere la mano con il chatbot di Anthtropic, possiamo dire che i suoi messaggi hanno un tono amichevole. Personalmente ChatGPT rimane il mio chatbot preferito, ma non escludo di rivolgermi a Claude quando ho voglia di messaggiare con uno strumento di intelligenza artificiale che dia priorità a risultati coinvolgenti e prediliga un tono umano rispetto a uno stile di comunicazione più asciutto ed efficiente. In un contesto in cui chatbot continuano a migliorare e a cambiare rapidamente, fissarsi su un singolo strumento in fondo non ha molto senso.